Il 27 Ottobre 1990 scompariva il grande e poliedrico Ugo Tognazzi.
Ci piace ricordarlo con il ritratto della figlia Maria Sole Tognazzi nell'articolo che vi segnaliamo in fondo alla pagina, dal quale abbiamo preso qualche stralcio:
"Personalità complessa e tormentata, di un uomo estroverso e
melanconico che, terrorizzato dalla solitudine, si circondava di
persone, riempiendo e facendosi riempire le giornate di cose e casi.
Lavoro, lavoro, lavoro. E poi le (tante) donne, i viaggi,le mille
curiosità, il leggendario “Torneo di Tennis Tognazzi” o i memorabili
pranzi che organizzava nella convinzione d’essere un cuoco sopraffino.
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Dietro un tale amore per la tavola e dietro alla sua dedizione alle
alchimie della cucina, Tognazzi teneva, granitico, il punto. Ingordigia
e golosità – affermò una volta – sono parole sciocche, “dettate dalla
morale corrente punitiva e masochista” quando invece “ognuno è libero
di fare la sua scelta, anche di morire gonfio di foie gras stremato
dagli amplessi”.
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Moderno e anticonformista, Tognazzi era attratto da tutto ciò che
sapesse di nuovo e fuoriluogo. Dai gadget più folli come una pistola
che sparava monetine a improbabili vetture come la Matra Simca giallo
limone che gli conquistò i lazzi e i frizzi di amici, colleghi e
parentado. Lo attraevano le bizzarrie, le diversità, le dissonanze; se
qualcosa gl’interessava del giudizio altrui, di rado lo dava a vedere.
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interrogato a proposito di Dio, si
lasciò sfuggire: “Di fronte alla disperazione c’è sempre un’alzata
d’occhi al cielo. Qualcosa dovrà pur significare”. Fonte : leggi tutto l'articolo.
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